La storia della cantina

Ogni famiglia ha una storia, un aneddoto, un’esperienza da raccontare, una vita legata a questo territorio che dà tanto a chi ci investe e si investe.
 La nostra azienda non sfugge alla tradizione ed è intimamente legata alle sue radici, profondamente ancorate all’ambiente circostante che è parte di tutto e di tutti.

Il vino,
denominatore comune
di una famiglia

Una tradizione che nasce dalle avversità
di una guerra in corso

Il Secondo Conflitto Mondiale imperversava.

Gabriele era al fronte: Africa, Grecia, Albania; guerra e prigionia lo portarono in terre tanto distanti quanto diverse dalla sua.
 La vita era grama anche per coloro che restavano a casa.
 Immaginiamo quanto potesse esserlo per una donna sola con due bambini da crescere.
 Maria doveva arrangiarsi, in loco tutti pativano e quanto produceva non poteva essere venduto, barattato. Bisognava guardare oltre, non rimanere con le mani in mano.
 Quante volte aveva inforcato la bicicletta per portare pesanti, essenziali, vitali damigiane di vino in Liguria!
 Ripercorreva le storiche Vie del Sale: sentieri impervi, scoscesi, stretti, una volta valicati dai muli con i basti carichi.

L’attività vitivinicola
prende forma

Margherita Olocco, mamma di Piergiorgio, sopravvisse alle difficoltà della guerra, grazie anche ai tanti sacrifici di Maria che hanno marcato indelebilmente la sua infanzia.
 Sposato Virginio, portarono avanti la loro cascina, come si usava negli anni Cinquanta e Sessanta: comprando uve e vini, commercializzando e ponendo le basi dell’attività odierna.

La terza generazione, sperimentazione che guarda al futuro

Quando all’inizio degli anni ottanta Piergiorgio succede ai suoi genitori, decide di stravolgere la filosofia produttiva e diventare vitivinicoltore in toto.
 Compra la prima vigna dal futuro suocero, una “vignotta” intorno alla quale passo dopo passo, filare dopo filare, tanto impegno e sacrificio, si accorpano i 14 ettari vitati che compongono attualmente la proprietà, oltre al noccioleto e pioppeto.